Settembre 1943 a bordo
della nave scuola Amerigo Vespucci
estratto dal diario di bordo di Giorgio Migone
Ho avuto modo di leggere qualche pagina del diario di bordo di un allievo, scritto durante il suo imbarco sulla nave scuola Vespucci nel settembre 1943.
Il Corso Argonauti, di cui il sig. Giorgio fa orgogliosamente parte, era ancora imbarcato per la crociera addestrativa al momento dell’armistizio.
Ti riporto alcune frasi, composte dallo stesso autore del diario in occasione di uno dei loro recenti raduni. Come vedrai la simpatia e l’allegria in questi giovani “nonni” non manca ed ho avuto conferma dal sig. Giorgio che sono molto amici e si sono voluti, e si vogliono ancora, tutti bene!
Abbiamo dovuto discutere un po’ per convincerci che sono trascorsi davvero 39 anni.
Siamo entrati in Accademia nel 1942. Ci siamo rivisti dopo 25 anni all’Hotel Palazzo di Livorno e poi ogni anno ci siamo ancora incontrati nelle più belle località italiane (siamo stati persino in Scozia ricevuti in gonnellino dall’amico Quattrini).
Abbiamo visto tanti panorami, tante Chiese, tanti musei.
Più gli anni passavano e meno ci interessavano le opere d’arte. Facevamo finta di ascoltare le parole delle accompagnatrici e davamo occhiate molto interessate alle sedie disponibili per riposare le stanche membra. Per concludere in bellezza questi nostri incontri annuali non potevamo scegliere una località migliore. (***)
(***) ci siamo giurati di rivederci a Milano, a Livorno, a Roma perché stiamo bene insieme e ci vogliamo bene. (***)
Le cose che mi sono più piaciute a Firenze: l’affetto costante di amici ed amiche prima di ogni altra cosa, le bellissime giornate di sole, i quadri del Beato Angelico, il chiostro della SS. Annunziata, il panorama da Piazzale Michelangelo (***)
Cosa volete di più da questi baldi … non più giovani che hanno conosciuto il Re, il Duce, tutti gli undici Presidenti della Repubblica. Hanno navigato sulla più bella Nave del Mondo, magari aiutando le vele con i motori ausiliari; hanno sposato stupende signore dalle quali hanno avuto dei figli e poi nipoti, non hanno preso parte al “Grande Fratello” né all’ “Isola dei famosi”.
Superati brillantemente i 50 anni di matrimonio i più fortunati, qualche volta i rapporti tra marito e moglie sono un po’ … non so come dire, ma ho anche sentito uno di noi rivolgersi alla consorte chiamandola “amore”. (***)
Quindi pensiamo che si è ammainata la bandiera del giornalino dell’Associazione Argonauti, ma non quella dell’affetto che continua a tenerci legati. Questa sventola ancora perché … ci vogliamo bene!
Giorgio Migone
manovre alle vele
(foto: sito Marina Militare)
in equilibrio anche con una cima (drizza) del Vespucci
(foto: sito Marina Militare)
le navi scuola Colombo e Vespucci
(foto: Ufficio Storico Marina Militare - via M.Brescia)
La cosa singolare, che mi ha colpito subito, è ciò che il sig. Giorgio ha descritto, essendone suo malgrado testimone.
Le emozioni e le sensazioni provate a bordo del Vespucci, in quei particolari giorni della storia e in quella singolare situazione, sono custodite ed impregnate nel suo diario di bordo di allievo, in questo diario che fortunatamente ha conservato e che inizia così:
Un grazie ancora all’autore che ci permette ora di conoscere le giornate tormentate e la situazione angosciante di quei giorni vissute a bordo di questa nave durante l'armistizio.
una foto degli allievi della prima classe del Corso Argonauti
il più numeroso: 300 allievi!
foto inviata dal sig. Giorgio Migone
(che afferma anche: "siamo ancora vivi in 23!")
GIORGIO E IL VESPUCCI!
un saluto al suo Vespucci
Il 29 luglio 2019 ho avuto la straordinaria opportunità, e grande fortuna, di poter conoscere di persona Giorgio Migone.
E’ stato un allievo dell’Accademia Navale di Livorno, Corso Argonauti (1942 – 1945), e si trovava a bordo del Vespucci l’8 settembre 1943, il giorno dell’armistizio. Mi aveva fatto leggere il suo diario di quei giorni drammatici e, per la sua singolarità e storicità, avevo chiesto ed ottenuto il “nulla osta” alla pubblicazione nel mio sito web amatoriale dedicato a quel veliero.
E’ da diversi anni che ci scriviamo via e-mail (è quasi novantaseienne e … usa l’Ipad alla sua veneranda età!) e qualche volta ci eravamo sentiti al telefono, ma incontrati mai!
Qualche mese fa ha avuto la bella idea di invitarmi a conoscerlo di persona e con l’occasione mostrarmi il suo pregiato modello della nave scuola Amerigo Vespucci, fatto a mano e donatogli da un suo operaio, offrendomelo poi in regalo, affinché sia custodito e ben curato.
Un modello che racchiude così tante emozioni e ricordi doveva essere lasciato in buone mani! E’ per me un onore, quindi, che abbia pensato proprio a me! E’ inestimabile e so che una parte del cuore di Giorgio è lì, perciò per me il compito fondamentale sarà conservarlo al meglio!
Proprio per il valore affettivo, prima di tutto, e per la delicatezza del modello, il suo trasporto dalla Liguria al Trentino (350 km) non poteva essere lasciato al caso. Di conseguenza io e mio fratello avevamo predisposto allo scopo uno scatolone della misura prevista, adattandone un paio di usati che avevamo in casa. L’avevamo studiato aperto su un lato e sopra per poter manovrare al meglio l’inserimento. In più la chiusura laterale l’avevamo fatta regolabile, e il coperchio da comporre nell’istante della sua apposizione, in modo che fosse adattabile alle dimensioni effettivamente necessarie.
Considerata la lunghezza del viaggio ho approfittato di questo incontro per fare qualche giorno di ferie in quella bella regione. D’accordo con una collega, la compagna di viaggi Lorenza, abbiamo deciso di visitare Recco, Camogli e San Fruttuoso e pertanto pernottare due notti a Recco. Belle località!
Recco e Camogli
Golfo Paradiso (Recco) e abbazia di San Fruttuoso
Al nostro arrivo siamo subito andate a trovare Giorgio e a fare “due” chiacchiere con lui.
Il prossimo mese compirà 96 anni e … non li dimostra! Come lui stesso dice: alla sua età ci vede e ci sente bene e si è meritato il titolo di … furbetto!
E’ molto simpatico ed è emozionante parlare con lui. Ancora ricorda tutto della sua esperienza a bordo!
Una parte di Giorgio, nonostante siano passati così tanti anni, è ancora sulla vera nave scuola Amerigo Vespucci, che svolge tuttora egregiamente la sua attività ed ora sta veleggiando verso i mari del Nord.
Tre anni fa riuscì a salire nuovamente a bordo (a distanza di più di 70 anni da quella indimenticabile particolare esperienza) e va giustamente fiero del fatto che … fu accolto dal Comandante in persona, che lo aspettava! I ricordi riaffiorarono subito e risentì immediatamente quegli odori, gli stessi peculiari odori di bordo! Si rivide al suo posto di manovra alle vele, gli venne concesso di scendere e di sedersi al suo posto “a tavola” e … le emozioni furono tante ed incontenibili!
Giorgio e la moglie a bordo del Vespucci recentemente
Durante il nostro incontro mi ha raccontato alcuni aneddoti di bordo. Ricorda le vespucciadi ed anche alcuni avvenimenti delle serate con personalità di riguardo, ma anche di quelli delle serate, diciamo, “meno impegnative”! Ha ben presente anche quella volta che ebbe l’onore di essere timoniere sulla baleniera del Comandante, cosa non da tutti, mentre andavano ad imbarcare un ammiraglio per trasferirlo sul Vespucci. Non ha dimenticato nemmeno il cuoco di bordo genovese che, quando sentì che era anche lui genovese, gli preparò una ottima focaccia; per non parlare dei momenti della scherma, dei tuffi e di diverse altre attività e cose successe durante la sua purtroppo breve carriera in Marina.
Trascorse anche un periodo sulla nave scuola Cristoforo Colombo (ceduta poi alla fine della guerra).
Tanti ricordi sono ancora vivi, oggi come allora, come fosse ieri!
Conserva ancora, con molta cura, la giacca della divisa da allievo ventenne, che ho potuto toccare con doverosa delicatezza ed … emozionante incredulità! E’ veramente una preziosa reliquia, come lo spadino che teneva appeso nello studio … e Giorgio ora ha quasi 96 anni!
il "nostro" Giorgio in divisa - 1942
(foto gentilmente concessa da lui)
Come già avevo potuto appurare durante la nostra corrispondenza, Giorgio è un tipo spiritoso, ma che all’occorrenza sa essere serio ed è anche molto saggio. La sua vita è stata pienamente vissuta (come dice lui!) ed è stata ricca di cose positive, ma anche negative.
Lui apprezza molto la vita ed ogni tanto ribadisce, ricordando le parole di una nota canzone: “meraviglioso … quanto il mondo sia meraviglioso”.
E’ molto cordiale ed è un vero piacere discorrere con lui. Anche Lorenza, che era con me ed era la prima volta che gli parlava, è stata piacevolmente colpita dai suoi ragionamenti e dalla sua simpatia.
Il tempo è volato! Per fortuna eravamo d’accordo di rivederci un paio di giorni dopo, prima che io impostassi la rotta verso casa e volgessi la prua (dell’auto) verso Nord. Era doveroso un saluto alla partenza e, prima di iniziare le accurate “manovre” di imballo del prezioso carico, abbiamo immortalato il momento: una foto con il suo modello del Vespucci e un’altra a ricordo del nostro emozionante e speciale incontro.
Ora quel Vespucci è in altre mani; sarà curato e custodito da quella “ragazza ammalata di vespuccite”, che non dimenticherà “Giorgio vespucci 1943”.
Il modello ha un posto speciale su un mobile e sto preparando un cartello di avviso, sull’esempio di quelli che si vedono in zona Arsenale: “Alt! Limite invalicabile. Vigilanza armata!”
Assolutamente, non si transige … guardare e non toccare!
a casa, incolume dopo il viaggio!
Sono onorata di aver potuto incontrare, ed ancora prima conoscere, la persona speciale che è Giorgio. In più, gli sarò sempre molto grata per il prezioso dono che mi ha fatto. Mi ha lasciato senza parole!
A Giorgio quindi va un augurio di raggiungere almeno i 100 anni (quello che, sorridendo, lui si augura), sempre in salute come ora, e soprattutto un immenso … immenso come il mare … GRAZIE!
agosto 2019