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giardinetto nave scuola Amerigo Vespucci

il giardinetto

Percorro la banchina in su e in giù a caccia delle ultime immagini, è dura staccarsi dal Vespucci!

Così, a malincuore, ma contentissima per l’esperienza fatta, faccio ritorno nel mio amato Trentino, sia fisicamente allora, sia adesso con la mente.

Oggi però non mi riesce così difficile, perché la sento già vicina. Questa settimana sarà alla fonda a Venezia (città non molto lontana da me).
Si è finalmente avvicinata un po’ di più alla mia regione e, non mancherò sicuramente di andare ad incontrarla. Voglio salirci nuovamente e, spero di vedere la parte (almeno in coperta) che mi manca.
Non sto più nella pelle, non vedo l’ora!

 

 

26 ottobre 2004

Mi piacerebbe poter vedere cosa c’è sotto di me, come è organizzata, come funziona, come fanno così tante persone a vivere, anzi convivere, per alcuni mesi (penso alle Campagne d’Istruzione) lontani dalla terra: quella a bordo deve essere proprio una bella squadra.

Ma ecco che sta salendo un altro gruppo di “turisti”, mi rendo conto che è purtroppo arrivato il momento di lasciare il posto ad altri ammiratori. A malincuore do un’ultima occhiata e, molto, ma molto lentamente mi avvio verso la terraferma.

Immagino l’equipaggio sotto i miei piedi che sta, come sempre, lavorando al meglio, per dare il meglio.
Vedo una squadra, le manovre, e mi sembra di sentire il fischio del nocchiere che scandisce le varie operazioni da eseguire, in poche parole … la vita di questo veliero.
Rivedo le immagini che, raramente, trasmettono in televisione: le corse, la forza e le fatiche dell’equipaggio necessarie per far navigare dolcemente questa maestosa nave.

Senza nemmeno chiudere gli occhi riesco a figurarmi le vele spiegate, gonfiate dal vento che, più o meno dolcemente, riesce a sospingere e condurre questo veliero dove vuole, là in mezzo al mare, in mezzo al silenzio. Immagino l’acqua che scivola lungo il bordo della nave accarezzandola, e un gabbiano che mi saluta con il suo verso. Stiamo avanzando silenziosamente verso nuove terre come hanno fatto Cristoforo Colombo e, naturalmente, Amerigo Vespucci (il navigatore a cui si ispira questa Unità Navale, raffigurato nella polena).

panorama Arsenale La Spezia

da poppa

Sono finalmente a bordo e lì inizio i miei clic, clic, clic, clic, clic … senza tregua … ogni particolare deve restare impresso nella pellicola!

Bozzelli, cime, sartiame, ottoni (lucidissimi, ci si può specchiare!), coperta, scaletta, cassero, timone, scialuppa, campana, pennoni, alberi (quelli visibili!), anche l’ “insegna” con il suo motto, altre parti di cui non conosco il nome, ed infine la panoramica della nave; non deve sfuggirmi niente: chissà quando mi capiterà nuovamente un’occasione simile!

personale a bordo nave scuola Amerigo Vespucci

il personale ... controlla

Non oso toccare il “passamano” di legno scuro, lucidissimo. Guardando bene, mi accorgo che è stato tutto rivestito con il Domopak! Sì, proprio una pellicola trasparente come quella che si usa in cucina.
Non sarà molto elegante, ma approvo quest’idea, ottima ed indispensabile per salvarlo dall’infinità di mani che passeranno oggi da qui, come me, per salire su questo gioiello.

Possiamo proprio andarne fieri.

In cima mi accoglie un Ufficiale; perfetto, divisa nuova o comunque impeccabile. Mi viene automatico pensare: signora la nave e il suo equipaggio non può essere da meno.

Mi piace immaginarla con la sua polena attenta, che guarda sempre avanti, lì che scivola dolcemente, silenziosamente, sull’acqua.
Qualche onda magari le sbatte contro, sento il rumore di quell’onda, che osa pararsi davanti, ma lei, va sempre avanti, procede imperterrita. Vedo che il vento gonfia le sue vele e lei procede orgogliosa, fiera della sua bellezza e grandezza.

Poi rivedo la passerella (lo scalandrone), quella che ci separa. Noto che si sta avvicinando sempre di più, la fila avanza lentamente, le distanze stanno diminuendo e la mia emozione invece sta aumentando.

Ci siamo, ora tocca a me!

salire su nave scuola Amerigo Vespucci

c'è chi scende ...

impalcatura lavori su nave scuola Amerigo Vespucci

lavori all'albero di trinchetto

In questo istante sto proprio aprendo la prima pagina del mio album e, come al solito in questa occasione, inizio a rendere vive, reali, le immagini; le foto si legano alle emozioni e rivivono come in quell’istante.

Incredibile, devo essere veramente dissennata! Pur essendo passati quattro anni da quel giorno, mi sembra di essere lì, adesso, ai suoi “piedi”, lì, in fila, agitatissima, con il cuore che batte a cento all’ora, trepidante, la sto ammirando da terra: magnifica! Mi sembra di essere in un sogno!

Uno dei suoi alberi è tutto coperto dall’impalcatura. La stanno rimettendo a nuovo per affrontare la Tall Ships 2000, una regata ad “alti livelli”, riservata ai velieri.

Eccola lì, davanti a me, si sta facendo bella per solcare altri mari, e l’Oceano: quest’anno andrà addirittura in America.

Comunque da questa visita, anche se non completa, ho creato (e, creato, è proprio la parola giusta) un album, personalizzato, usando alcuni programmi con il mio p.c.

E’ stato un lavoro lungo, ma che spesso ancor oggi ammiro (non tanto per il lavoro, quanto per le immagini!). Sono quelle esperienze che si vivono e che rimangono per sempre nel cuore, e niente, e nessuno potrà intaccare.

scialuppa nave scuola Amerigo Vespucci

una scialuppa

cime su nave scuola Amerigo Vespucci

le sue cime

Si trovava ormeggiata, “ai lavori”, per la manutenzione invernale, nel porto di La Spezia ed era lì ad attendere, a braccia aperte, tutto il folto pubblico: una Signora nave.

Nei pochi minuti di visita concessi, infatti c’era tanta gente che faceva la fila per salire, mi sono sbizzarrita. Sono riuscita a scattare un centinaio di diapositive, tanti particolari di questo bellissimo veliero.

Purtroppo la parte accessibile era ridotta a circa un terzo della nave, era solo la poppa.

a bordo nave scuola Amerigo Vespucci

verso prua

IO E LA NAVE DEI MIEI SOGNI

LA NAVE PIU’ BELLA DEL MONDO: AMERIGO VESPUCCI.

 

polena nave scuola Amerigo Vespucci

A. Vespucci in restauro

 

 

La mia passione, come sanno bene i miei amici (poverini li affliggo spesso), è per i velieri, ed in particolare per la nave scuola della nostra Marina Militare: “Amerigo Vespucci”.
Quattro anni fa, dopo una lunga ricerca ed attesa, sono riuscita a salire a bordo, ma non in navigazione!